“ci sono i sognatori e ci sono i realisti a questo mondo
i sognatori spesso trovano i sognatori ed i realisti trovano i realisti ma più spesso di quanto si pensi, succede il contrario
i sognatori hanno bisogno dei realisti che gli impediscano di volare troppo vicini al sole ed i realisti, senza i sognatori, potrebbero non alzarsi mai da terra”
ecco per cosa ringrazierò, nonostante tutto, questo #2020
♥️voi avete un motivo per il quale ringraziare questo 2020?
io in questo anno sgangherato, spezzato ed a tratti irrecuperabile, voglio mettere da parte i cocci e pensare ai pezzi che invece, continuano a rimanere #insieme
non senza difficoltà, ma con #tenacia
come i giapponesi credono profondamente nella valorizzazione delle crepe riempiendole di oro, poiché ciò che ha una storia, anche attraverso una ferita, possa diventare comunque più bello
e così io voglio pensare a questo anno
il dolore, le crepe, la fatica, sono parte della vita di tutti, talvolta occupano una parte considerevole, altre no, ma sono comunque parte di un enorme disegno che tocca tutti
ecco perché, nonostante le ferite, voglio concentrarmi sul più bello che ho, sul mio oro
ecco per cosa ringrazierò, nonostante tutto, questo 2020
stavo guidando verso casa assorta tra me e me nella classica modalità “isolamento terrestre” mentre a radiodeejay in sottofondo scorrevano le voci de la Pina, Diego e la Vale che per anni sono stati la mia seconda famiglia
e poi, parte l’attacco di una canzone
la ricordo bene quella canzone, era il Natale 2009, io e Nabile stavamo insieme da poco più di un anno ed era un periodo felice
e mentre scorreva la canzone mi ritrovavo a cantarla tutta, senza pause ne incertezze, come se quel tempo trascorso nel mezzo, si fosse annullato, ma con gli occhi gonfi di lacrime
erano tempi felici, se ci ripenso ora, mi si chiude la gola: avevamo tutto, avevamo anche di più eppure non ci si sentiva mai sazi, il Natale era una festa dove ci si imbottiva di cibo ma non di persone
e mentre cacciavo indietro le lacrime non riuscivo a smettere di cantare quelle rime e di pensare a questo Natale: questo Natale vorrei tutte le voci che il tempo ha portato via e che non sento più, i maglioni fatti ai ferri che confezionava la mia nonna e che mi grattavano un po’, i dolcetti alle noci nascosti nella scatola di latta in alto sulla vetrinetta, vorrei i calcetti sotto al tavolo
le pozzanghere sono uno degli universi proibiti del mondo dei grandi: quando eravamo piccoli spesso ce lo sentivamo dire che no, ci si bagna nelle pozzanghere!
ma quante cose ci bagnano e ci lasciano il segno senza darci la stessa libertà di un salto a piedi pari in una pozzanghera?
io credo che non si possa, o meglio, voglio credere che proprio non sia possibile non cedere alla voglia di entrarci dentro
le pozzanghere portano il cielo vicino ai nostri piedi
e dunque se proprio non può fare a meno di piovere, allora saltiamoci dentro a queste pozzanghere, saltiamoci a piedi pari, saltiamoci forte che se ci bagniamo, chissenefrega
i vestiti asciugheranno, le scarpe pure, ma quel sorriso no, non andrà via
non c’è modo di saltare senza bagnarsi: è una costante che non lascia indietro nessuno, nemmeno chi se ne sta fuori a guardare
stamattina mentre scrivevo queste righe pensavo a chi, vicino a me, non ha scelto la sua pozzanghera ma semplicemente ci è stato sbattuto dentro e forse, di saltare, non riesce più perché quei vestiti, quelle scarpe sono diventati troppo pesanti e la pozzanghera, quella, non è divertente come le altre
“non c’è modo di saltare senza bagnarsi: è una costante che non lascia indietro nessuno, nemmeno chi se ne sta fuori a guardare”
SALTIAMO INSIEME, SARÀ PIÙ LEGGERO
TI TENGO LA MANO E QUANDO SARAI TROPPO STANC* TI DIRÒ “DAI ANCORA UN SALTO, È L’ULTIMO PROMESSO”
sai che non sarà così, ma saremo insieme ♥️
siate gentili e non smettete di saltare nelle pozzanghere
il 3 dicembre a Reggio Emilia ricorre Notte di Luce.
da anni in occasione della Giornata Internazionale delle persone con disabilità il centro storico della città si illumina al solo bagliore di lanterne e candele per raccontare simbolicamente la differenza.
Notte di Luce è un evento a cura del Comune di Reggio Emilia e Farmacie Comunali Riunite.
Anche L’Indaco da anni sostiene e partecipa attivamente attraverso le voci del C O R O de L’ I N D A C O diretto dal Maestro Zuffa.
Voci che hanno risuonato nel Battistero a fianco del Duomo incantando presenti e passanti in un’atmosfera suggestiva progettata e realizzata da Mimmo Spaggiari, ceramista ed atelierista storico dell’Associazione nonché ideatore e fondatore del progetto C L U S T E R
[nelle immagini alcuni scatti del concerto in Battistero a cura del Coro de L’Indaco e le installazioni di CLUSTER]
Perché se è vero che gli alberi ci richiamano ai valori più alti della vita, all’importanza del tramandare la propria storia, alle radici che ci fanno sentire parte di un “qui ed ora”, alla forza ed alla capacità di plasmare la propria forma infinite volte, allora abbiamo il dovere di piantare nel mondo quanti più alberi possiamo. Abbiamo il dovere di essere noi stessi parte di quell’albero. Cluster è alberi. Cluster è foresta.
📌 continuate a seguire il viaggio di C L U S T E R sulla pagina ufficiale