benvenuto ottobre!

le giornate si accorciano, le foglie ingialliscono e cadono a terra, croccanti, scricchiolando sotto i nostri piedi.

l’aria si fa più frizzantina e il naso inizia ad arrossarsi lievemente la sera e la mattina presto, quando si esce di casa o si rientra dopo una giornata di lavoro.

inizia ottobre e con lui l’autunno che ci regala odori e sapori forti.

i primi malanni stagionali sono ad attenderci fuori dalla porta ma possiamo combatterli proprio grazie alla frutta e verdura fresca che possiamo trovare non solo sui banchi del mercato ma anche nel nostro orticello urbano.

ecco allora cosa possiamo mettere sulle nostre tavole, in questo mese di ottobre, per prepararci ad affrontare con una giusta dieta alimentare il tanto temuto inverno.

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ottobre apre le sue porte a:

funghi, zucca, radicchio, rabarbaro, patate novelle, barbabietole, carote, sedano, piselli, lattuga, zucchine, melanzane, fagiolini, ravanelli, peperoni e fagioli.

qualche curiosità in più su questi ortaggi?

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funghi

funghi: se state passeggiando di notte nei boschi del Giappone o del Brasile e vi sembra di vedere dei funghi fluorescenti, non state per essere rapiti dagli alieni!

 

Avete semplicemente trovato dei Chlorophos Mycena, che rilasciano spore luminose: è la bioluminescenza ed è un fenomeno del tutto naturale.

Stranissimo!

zucca: la zucca veniva coltivata già nel 5000 AC (perfino prima del mais) dalle tribù sudamericane: i semi erano pieni di proteine, ed era facilmente trasportabile, perfetta per gli scambi commerciali.

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rabarbaro [rheum officinale]

rabarbaro: gli antichi romani e i greci lo utilizzavano in modo massiccio grazie alle sue proprietà terapeutiche.

il suo impiego principale è quello lassativo ma, se assunto sotto forma di tisana prima dei pasti, può portare alcuni benefici al fegato ed alla digestione.

contiene antrachinoni che hanno proprietà lassative, dal lato opposto contiene anche tannini che hanno invece effetto astringente.

se assunto in piccole dosi il rabarbaro ha proprietà astringenti mentre in dosi più elevate funge da blando lassativo.

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patate novelle

patate novelle: se siete attenti alla linea, sappiate che sostituire pane e pasta con le patate vi aiuterà a controllare il peso dal momento che favoriscono il senso di sazietà.

le novelle peraltro hanno una maggiore percentuale di acqua delle altre per cui sono meno caloriche.

sono facilmente digeribili e aiutano la peristalsi intestinale.

sono ricche di vitamine, soprattutto del gruppo B e in particolare B1, B2, B6, PP e acido folico.

contengono inoltre vitamina C, potassio, rame, cromo e magnesio.

non vanno però mai consumate crude, visto che tutte le patate, dunque anche le primaticce, contengono una sostanza velenosa, la solanina, che si riduce solo con la cottura.

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barbabietole

barbabietole: il caratteristico colore rosso delle radici di questa barbabietola è dovuto alla presenza di un vero e proprio colorante naturale, l’E 162, che viene utilizzato nell’industria alimentare per migliorare l’aspetto di altri alimenti.

la barbabietola rossa è ricca di zuccheri ed è per questo motivo che i diabetici devono fare attenzione al modo ed ai dosaggi in cui la consumano.

carote: si dice «color prugna», oppure «verde pisello» o «rosso come un peperone».

viola come una carota, però, non si era mai sentito.

anche perché le carote non arancioni sono perfino difficili da immaginare.

eppure presto sugli scaffali dei supermercati e dei frutta e verdura arriveranno anche quelle: a riprendersi, dopo 500 anni, il posto che tocca loro di diritto.

perché, che ci crediate o no, in origine le carote erano fra il porpora e il viola.

solo alla fine del secolo XVII,in Olanda, per rendere onore alla dinastia degli Orange, che avevano guidato il paese nella guerra di indipendenza contro il potere spagnolo, alcuni coltivatori iniziarono a selezionare con cura le sementi per dare all’ortaggio il caratteristico colore arancione che vediamo ancora adesso.

la scelta politica degli agricoltori olandesi fu, da quel momento in poi, apprezzata da tutta Europa, dato che il nuovo colore era molto più gradevole alla vista e si caratterizzava per un gusto più dolce e delicato rispetto alla versione originaria.

 

sedano: il suo alto contenuto di acqua ed oli essenziali lo rendono un potente alimento dalle proprietà diuretiche.

questo significa che è un buon rimedio contro i problemi che colpiscono i reni e la ritenzione idrica nei tessuti corporei.

assumerlo con frequenza regolare aumenta la produzione di urina e si riduce, attraverso questa, l’eccesso di acido urico e l’urea.

per questo motivo, viene anche consigliato come trattamento per sciogliere i calcoli ai reni ed eliminare le tossine.

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piselli

piselli: i piselli erano cucinati già ai tempi dell’antica Grecia e dell’antica Roma.

nel Medioevo erano utilizzati come salario per contadini o come elemosina per i poveri.

nel XVIII secolo, in Francia, si diffusero in tutta la corte in quanto cibo preferito del Re Sole.

lattuga: il lattice che la lattuga contiene sarebbe paragonabile, come principi attivi, a quelli dell’oppio, è per questo che un tempo, proprio dal suo fusto veniva ricavato un sostitutivo di questa droga, dagli effetti sedativi.

se consumata di sera, la lattuga favorisce il sonno.

zucchine:  l’Italia è recentemente entrata nel Guinness dei primati per la zucchina più grande del mondo che è stata raccolta in provincia di Ferrara e che era lunga addirittura due metri.

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melanzane

melanzane: per la sua capacità di assorbire bene i grassi alimentari, si presta a preparazioni ricche e saporite.

quando si acquistano le melanzane, è bene scegliere frutti intatti, sodi, senza macchia e che abbiano un peso proporzionato alla dimensione.

fagiolini: nonostante appartengano alla stessa famiglia, sono molto diversi dagli altri legumi.

hanno infatti caratteristiche nutrizionali più simili a quelle di altri ortaggi.

contengono più acqua e meno proteine, grassi e carboidrati dei loro “fratelli”.

sono poco calorici, ricchi di fibre, sali minerali, vitamine A e C.

sono inoltre diuretici e rinfrescanti.

ravanelli: in Giappone viene coltivato un ravanello chiamato Daikon che è lungo un metro e pesa 4 kg mentre, a Giava, ne esiste una varietà chiamata ravanello serpente, che è lungo, pare, 50 metri.

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peperoni gialli, rossi arancioni e verdi

peperoni: per chi non lo sapesse è ricco di vitamina C, B, E, vanta un buon contenuto di fosforo, magnesio e calcio; modesto, invece, è il contenuto di sodio.

ottimo per la prevenzione di patologie mediche e per l’invecchiamento precoce… insomma è un ortaggio che sulla nostra tavola non deve mai mancare!

fagioli: temere sgradevoli e imbarazzanti esalazioni gassose, non è un buon motivo per privarsi dei vantaggi nutrizionali dei fagioli.

provate a insaporirli con un pizzico di satureja (o santoreggia, è un’erba aromatica molto usata in cucina, appartiene alla stessa famiglia della menta) o un cucchiaino di zenzero macinato: si tratta di spezie che aiutano a limitare la flatulenza indotta dai fagioli.

ottobre, inoltre, apre le sue porte a:

melograno, cachi, pere, mele, uva, lamponi, kiwi, prugne e fichi.

qualche curiosità in più su questi frutti?

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melograno

melograno: il succo di 100 grammi di arilli – così si chiamano i semi di melograno – contiene il doppio degli antiossidanti presenti nella stessa quantità di more, il triplo rispetto ai mirtilli e il quadruplo rispetto alle arance.

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cachi o kaki

cachi: si tratta di un frutto altamente energetico; è quindi sconsigliato per chi soffre di diabete o di obesità, ma raccomandato in caso di inappetenza, stress psicofisico e sport!

pera: gli uomini del ‘700 mangiavano le pere come dolce da passeggio, caramellate e infilzate con uno spiedino.

mela: quando la mela non è più fresca la buccia si “affloscia”: ciò è dovuto al fatto che la mela è costituita, per il 25%, d’aria.

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uva nera

uva: come gli acini d’uva, anche le foglie di vite sono commestibili.

nella cucina greca e libanese si usa cuocerle al vapore e poi avvolgervi il riso e la carne.

lamponi
i lamponi

lamponi: questo frutto così rosso e saporito fa parte della famiglia delle Rosaceae che comprende anche le rose e il biancospino.

kiwi: Il kiwi è ottimo per reidratare la pelle: se lo frullate con la buccia dopo averlo ben lavato e lo distendete sul viso per 15 minuti, vi donerà una pelle morbida e luminosa.

prugne: hanno un buon contenuto di sali minerali e vitamine, per questo motivo sono un alimento consigliato per gli stati di spossatezza e per reintegrare i sali minerali dispersi durante un intensa attività fisica.

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fichi

fichi: il fico è stato uno dei primi alberi coltivati dall’uomo.

il frutto, se mangiato, giova al sangue e al pensiero, alla parola e all’amicizia mentre in India la corteccia astringente viene usata per curare il mal di denti.

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