abbi cura di te

quante volte ce lo siamo sentiti dire?

e quante volte noi stessi lo abbiamo detto a qualcuno?

infinite volte credo.

eppure quando ci capita qualcosa, quando tocca a noi aver cura di noi stessi, ce ne dimentichiamo.

Espuma.-Iemanjá-.-La-cura-.-Omolú.-porcelana-esmaltada-sulfatos-y-faiança.-2011

e dunque ecco che cadiamo nella rete del “fate come dico non fate come faccio”.

la maternità in questo ha ammorbidito molto il mio carattere.

sono sempre stata una persona dai lati spigolosi e con poche sfumature, o bianco o nero.

non ho mai accettato le gradazioni intermedie, come non ho mai accettato le situazioni di stallo, la precarietà.

tutti questi aspetti mi hanno sempre distinto dalle altre persone.

non li ritengo sinonimo di forza, probabilmente tutt’altro.

probabilmente analizzando a posteriori il tutto, credo che questo mio bisogno di risposte chiare, precise e soprattutto definitive nasca da una profonda insicurezza di base.

la maternità, seppure mi abbia messo molto alla prova su tutti i fronti, mi ha aiutato a smussare quegli angoli così scomodi e a dare una luce diversa alle cose.

certo non tutto di me è cambiato.

ho ancora bisogno di avere delle certezze, ora dettate dalla necessità di gestire una nuova famiglia.

ma avere la responsabilità della cura di un altro essere umano, della felicità di un altra persona mi ha aiutato molto.

ho iniziato nel tempo a vedere meglio anche le gradazioni intermedie delle cose.

e soprattutto ho imparato ad essere grata di ciò che ho e di ciò che non ho.

sono grata ogni giorno di ciò che ho perchè in parte mi è stato donato ed in parte me lo sono costruita.

una grandissima responsabilità in entrambi i casi, quella di conservare questi doni.

sono grata di ciò che ho perchè per me è stata una conquista, spesso non raggiunta da sola, ma con grande determinazione comunque.

sono grata di ciò che ho perchè mi rende felice e non rimpiango nulla.

sono grata di ciò che non ho perchè ringrazio di essere arrivata alla conclusione di un nuovo giorno e di averne fatto nuovamente a meno.

ho imparato che è inutile piangersi addosso per ciò che non si ha.

il più delle volte lo facciamo per un capriccio, o per paura di osare.

credo che nella vita non si debba lasciare niente in sospeso, nemmeno le idee.

ho imparato, soprattutto in questi mesi, che preferisco buttarmi e provare, piuttosto che rimpiangere di non averlo fatto quando era il momento.

certi treni non passano più.

ed allora ho imparato a fare sport estremo, a buttarmi con uno sguardo diverso nelle situazioni.

a valutare ciò per cui vale la pena fare “il salto” e ciò per cui è meglio rimanere con i piedi ben saldi a terra.

e se oggi sono qua che scrivo è perchè ho osato, mi sono buttata e sono qua a raccontarvelo.

perchè ho avuto cura di me, perchè mi sono voluta bene e mi sono data coraggio.

credo che a volte dovremmo tutti imparare a dircelo “abbi cura di te”, un pò più spesso.

perchè nessuno mai sarà responsabile della nostra felicità quanto lo siamo noi.

perchè a volte crediamo che la nostra felicità nasca dalle altre persone, dipenda da altri, ma non è così.

e rimaniamo in attesa, in attesa che qualcosa cambi.

rimaniamo spettatori in stallo, pubblico spettatore.

ma ci dimentichiamo che siamo noi i nostri protagonisti principali, registi, sceneggiatori.

siamo noi per primi i nostri “sole” attorno al quale ruotare.

ed allora abbiate cura di voi.

siate felici, felicemente felici, felici di esserlo.

siate coraggiosi, non abbiate paura di osare.

come dico io, parto da zero e male che mi vada a zero rimango, ma se andrà bene avrò guadagnato qualcosa di importante.

siate diversi, diversi da tutto e tutti, siate semplicemente voi stessi, ciò che di più puro e sincero avete siete voi, non abbandonatevi.

siate reali, siatelo davanti a tutto, ma non privatevi dei sogni.

i sogni ci aiutano ad avere degli obiettivi nella vita, tutti i giorni.

non sognare significa arrendersi.

arrendersi significa accettare ciò che è per come è, anche se non dipende da noi come vanno le cose.

significa scegliere di non vivere.

e se qualcosa vi piace correte a farla, o provateci almeno.

se avete un idea che vi tormenta da tempo e vi sentite combattuti è perchè il vostro cuore vi sta già suggerendo la strada, ascoltatelo.

lui non vorrà mai il peggio per voi.

e se qualcosa non vi piace, affrontatela, con tutte le vostre forze, difendete le vostre idee a testa alta e non permettete a nessuno di calpestarle.

abbiate cura di voi.

abbi cura di te.

elizabeth